Stagnatura
Il processo di stagnatura è impiegato sia nell’ industria elettronica, per la sua eccellente conducibilità elettrica, sia nell’ industria alimentare per le sue proprietà di non tossicità a contatto con gli alimenti.
Il trattamento è conforme alle Direttive 2000/53/CE; 2002/45/CE; 2002/62/CE; 2002/95/CE e 2011/65/UE (Rohs); 2004/96/CE; 94/27/CE; 2002/61/CE; 2001/95/CE; 2003/11/CE; 2004/21/CE; 2003/36/CE; 2003/53/CE; 2006/122/CE; Regolamento 1907/2006 (REACH).
I rivestimenti di stagno sono di un colore bianco/grigio, che permane anche a contatto con l’umidità (a differenza dell’argento che si annerisce) e vengono testate per una resistenza alla nebbia salina di circa 200/300 ore, con depositi di 20 micron (ricordiamo che lo stagno fonde a temperatura di +230 °C e resiste sino a –70 °C).
La norma UNI ISO 2093 specifica i requisiti per i rivestimenti elettrolitici di stagno su oggetti in metallo già lavorati meccanicamente, per proteggerli dalla corrosione e per facilitare la saldatura.
Secondo la Normativa NEMI, indicata per applicazioni nel settore elettronico con saldabilità critiche, i depositi devono essere di stagno opaco (matte) con una grana = 0,001 / 0,005mm e di Carbonio = 0,005/0,05%. Per leghe di alluminio, rame e acciaio (ad esempio: piccoli dissipatori, pins, ecc..) deve esserci un pre-trattatamento di : 0,002/0,003mm nichel (possibilmente opaco) / + Stagnatura 5um come sopra.
